Garland Jeffreys (16 Luglio 2006) - Associazione River

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Garland Jeffreys (16 Luglio 2006)

CONCERTI

E' un cantautore di culto, amico di Lou Reed e Bruce Springsteen che lo ha voluto sul palco a Parigi come ospite  speciale del suo ultimo meraviglioso tour assieme ad Elliott Murphy ed annunciandoli come suoi "fratelli di sangue", un cantore della vita di strada sin dagli anni Sessanta. Antidivo, canta i perdenti con semplicità  e realismo, tanto da essere definito «il portavoce degli adolescenti emarginati».
E' un talento eclettico; mischia ballate, blues, jazz, reggae, hip hop, rivestendoli con la voce abrasiva e al tempo stesso stilizzata e con i suoi testi ironici testi.

I suoi dischi sono stati la colonna sonora di una intera generazione che dalla seconda metà  dei settanta ai primi ottanta aveva scoperto New York City attraverso le sue canzoni.
Generazioni interculturali, generazioni di confine,  rinascimentali come gli italiani che lo hanno amato moltissimo.

Il più grande pregio dell' artista di origine portoricana è sempre stato quello di capire che ogni canzone doveva avere il setting sonoro che si meritava.
Jeffreys cercava questo setting nelle strade della sua città , come prima di lui aveva fatto Lou Reed, come contemporaneamente stava facendo Bruce.

L'artista ha però aggiunto a tutto ciò un grado di conoscenza, di gusto europeo che ha spostato l'ago della bilancia e del piacere musicale.
Dopo gli esordi nel 1969 con la band locale Grinder Switch, un primo album solista per la Atlantic nel 1973 registrato in tempi non sospetti in Jamaica, Jeffrey scopre l'Europa che direttamente influenzerà  la sua migliore stagione, quella che va dall'hit radiofonico di "Wild in the Streets" a quello europeo di "Matador".

La musica di Garland Jeffreys esprime ancora la stessa gioia di vivere, le canzoni hanno resistito all'usura del tempo e l'invito dell'artista  è "credere nelle possibilità  umane".
"Molti cantano la vita di strada come fosse un'epopea, io invece so quanto sia dura e difficile e cerco di spiegarlo ai giovani".

 
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